Studio Del Bene - Chiropratica e cura della persona

Riflessi primitivi

Riflessi primitivi

Vi siete mai chiesti perché camminiamo diritti e non  curvi su un lato? O incuriositi su cosa rende possibile questa nostra postura retta che consideriamo normale o addirittura scontata?

Cercheremo in modo semplice di rispondere a questi interrogativi.

Questo nuovo numero della rivista è dedicato completamente all’argomento “ scoliosi “. Bene , questo articolo si propone di andare ai motivi neurologici che permettono il nostro eretto portamento, buon coordinamento ed abilità o al contrario uno squilibrio di postura,  motorio o cognitivo.

Immaginiamo per un attimo di essere simili ad un computer dove parti essenziali sono l’Hardware e la scheda madre.  Oggi tutti sappiamo cosa è un “hardware“. Abbiamo a che fare la maggior parte del giorno con esso per le nostre attività. Se vogliamo definirlo meglio e più chiaramente,  possiamo dire che è l’insieme di tutte quelle  parti elettroniche, meccaniche, elettriche e magnetiche ecc..che  gli permettono di funzionare, mentre la scheda madre, dotata di circuiti integrati ha il compito di collegare fra loro  tutte queste componenti.

In questo sistema preso ad  esempio il nostro cervello rappresenta l’Hardware.
In ognuno di noi è presente un sistema neurologico di base che  è costituito da tutte quelle  abilità neurologiche che devono  essere già presenti e soprattutto funzionanti nel momento in cui nasciamo. Questi stimoli neurologici producono effetti spontanei evidenti noti anche come Riflessi Primitivi. Essi sono, cioè,  la manifestazione funzionale di questo patrimonio neurologico che si manifesta in innate capacità motorie Queste capacità o riflessi primitivi sono essenziali per svolgere correttamente alcune funzioni essenziali per permettere ad un individuo di sopravvivere alla nascita quando cioè non è ancora dotato di movimenti e riflessi volontari che gli permettono di potersi alimentare  o relazionarci con l’ambiente . Questi primi riflessi  restano e funzionano fino  a quando tutto il complesso sistema di esperienze neurologiche, motorie  e sensoriali vissute sia nel grembo materno prima e acquisite alla nascita in seguito,  non  inizi a strutturarsi  in modo più specifico e maturo in quelli che definiremo riflessi posturali in un individuo adulto.

Vogliamo dirlo più semplicemente? Sono capacità motorie che abbiamo detto, possiamo considerare innate, una sorta di valigia piena di capacità primarie, che servono a dare una specifica struttura alla postura e  che delineano le future  capacità motorie e cognitive dell’adulto. Queste capacità primarie restano attive sino a quando questi nuovi atteggiamenti e facoltà non si sono sviluppate. Man mano che i riflessi posturali si sviluppano la nostra valigia di nascita si svuota dei riflessi primitivi che non sono più necessari. Come dire ? Fino  a quando non riesci a farcela da solo ti aiuto io, poi “ non  devi “ più utilizzarmi né io ci sarò. Se ragioniamo possiamo anche comprendere quanto questo sia normale.
Pensate che quando nasciamo siamo in grado di fare movimenti volontari?
Se non avessimo questo bagaglio di riflessi non sapremmo mai ad esempio dove girare il capo per trovare il seno materno, invece basta un semplice tocco all’angolo della bocca  perché il bambino giri il capo dalla parte in cui lo ha ricevuto. Senza questo riflesso istintivo cioè,  il bambino non saprebbe mai da che parte rivolgersi per trovare il seno  materno o il biberon e potersi alimentare. Oppure consideriamo ancora, l’istinto a chiudere il pugno quando gli si tocca l’interno del palmo della mano. Questo trattenere istintivo e chiudere a pugno non è altro che  la futura capacità di prendere e trattenere oggetti e di sapere quanta forza è necessaria per farlo. Stiamo parlando in questo caso dell’impulso nervoso neurologico che dal cervello arriva alla mano imprimendo  la giusta forza per prendere ad esempio un bicchiere senza romperlo. E ancora potremmo considerare l’importanza che ha, per la nostra postura, il riflesso labirintico. In pratica, grazie a questo riflesso, se  un bambino viene tenuto in posizione verticale e successivamente  viene inclinato in una direzione,  vedremo che muoverà subito  la testa nella direzione opposta del corpo perché istintivamente  sa di dover mantenere una postura eretta della testa. Quindi questi riflessi danno, nei primi mesi di mesi, una risposta predeterminata a degli stimoli ben precisi e man mano si trasformano in abilità motorie più sviluppate e raffinate. Come il bambino comincia a crescere così anche il cervello  inizia a farsi più complesso ed articolato, in un certo senso più maturo accrescendosi in abilità e raffinati circuiti nervosi di coordinamento. Le strutture  cerebrali iniziano ad assumere un ruolo più determinante e man mano prendono il controllo delle funzioni dei riflessi primitivi  permettendo la loro sostituzione  con i riflessi posturali. I riflessi posturali sono quindi, sistemi di risposte più maturi, più complessi che sono regolati dai centri superiori del cervello e quindi stabiliscono come il bambino prima e l’adulto poi controllino  il corpo ed i suoi movimenti. Permettono cioè, il controllo dell’equilibrio, del movimento e della postura in relazione all’ambente ed alle sue leggi di gravità. Se consideriamo ad esempio il riflesso vestibolare possiamo vedere come esso permette al bambino di iniziare a coordinare il movimento degli occhi e dello sguardo ed i movimenti del collo. In  realtà permette l’abilità di percepire la posizione del nostro corpo nello spazio. Più il riflesso vestibolare è maturo più noi percepiamo la nostra posizione nello spazio. Vogliamo dare una dimostrazione pratica di ciò? Provate a chiudere gli occhi ed a inclinarvi da un lato, anche ad occhi chiusi percepirete che state girando il capo dall’altro lato.  La domanda adesso è: “ Avete bisogno di vedervi per percepire come siete posizionati nello spazio o come posizionarvi? “ Sicuramente No, avete già la vostra esatta percezione. E così sarà per ogni movimento che farete con il vostro corpo, sia esso spostarvi che saltare o camminare. Facciamo un altro esempio e consideriamo un essere che questo riflesso vestibolare ce l’ha molto  sviluppato: Il GATTO.
Vi siete mai chiesti perché il gatto cade sempre a quattro zampe? La risposta è: Il suo riflesso vestibolare gliene dà facoltà. Cioè quando salta o sta per cadere, percepisce subito la sua relazione di gravità rispetto all’ambiente, la posizione del suo corpo e cosa fa?  Si gira, compie una capovolta che gli permette di atterrare sulle zampe. Ha cioè in ogni momento l’esatta percezione del suo corpo e soprattutto di quale posizione è corretta o gli è utile.
Torniamo a noi. Anche il nostro corpo ha bisogno di un giusto portamento, , di una schiena diritta, di un collo flessibile e di un capo eretto, di piedi che aderiscono perfettamente al suolo su cui poggiano. Tutto ciò serve a dare stabilità, percezioni esatte e volete saperne un’altra? Serve anche ad avere una visione più corretta della realtà e delle nostre emozioni. Un Corpo ben in equilibrio si unisce a capacità cognitive ed emotive più sane. E questo spiega l’importanza dei riflessi primitivi di cui si parlava in precedenza. Senza di essi, appena nati non sapremmo o almeno avremmo molte difficoltà a sopravvivere e a svilupparci ed evolvere nella maniera idonea senza di essi non avremmo un sistema di riflessi neurologici e posturali ben definito e funzionante in ogni sua parte.
Infatti se questa sostituzione viene a mancare per un qualsiasi motivo , se questi riflessi primitivi, nonostante la loro importanza, restano presenti oltre il tempo necessario, il bambino non ha la possibilità di  sviluppare giusti riflessi posturali ed andrà incontro a difficoltà motorie e  di coordinamento, scarsa abilità nei movimenti fini, difficoltà di apprendimento e conseguenti  problemi di lettura, scrittura oltre ad una alterazione delle percezioni  sensoriali che si traduce in ipersensibilità o iposensibilità rispetto ad alcuni stimoli. Potrebbe ad esempio avere difficoltà a sentire suoni di fondo o un  particolare sensibilità ai volumi ed ai toni. Ciò significa che  una giusta o scorretta postura influenza rispettivamente in modo positivo o negativo la salute a le diverse funzionalità e che la colonna vertebrale umana si sviluppa necessariamente in posizione verticale per adattarsi alla gravità terrestre  e per avere una propria specifica funzionalità che altrimenti verrebbe a mancare. La postura trova un valido appoggio e punto fermo nell’equilibrio e nella stabilità del riflesso vestibolare prima e in senso meccanico nell’equilibrio del bacino poi. Uno squilibrio del bacino, o meglio un suo spostamento porta come riflesso ad una deformazione laterale della spina dorsale rivolta verso la parte del bacino che nel cambiamento di posizione viene a trovarsi più basso,cioè a quella deformazione meglio conosciuta come scoliosi.  Ma non solo. Siamo anche in presenza soprattutto di una ipotonicità muscolare severamente marcata dal lato della inclinazione della colonna, e di una ipotonicità della zona pelvica e della sua muscolatura con possibilità di ridotta funzionalità.  Facciamo un esempio. Immaginiamoci eretti e dipendenti lateralmente da due corde fissate alla terra che ci sostengono in posizione eretta e corretta. Immaginiamo adesso che queste corde siano troppo tese o troppo larghe o che su un lato una sia meno tesa di quella dell’altro lato.  E’ facile immaginare come questa tonicità da un lato o ipotonicità dall’altro ci faccia mancare il suo sostegno nel mantenerci eretti costringendosi ad un cambiamento di postura. La stessa cosa succede nel nostro tronco. I muscoli della schiena sostengono la colonna, se da un lato perdono tonicità significa che si allenta il loro sostegno e che man mano  insieme ad altre cause concatenate producono malformazioni dorsali.
Quale è il ruolo della Chiropratica in tutto questo processo fisiologico, neurologico e meccanico?

È  ovviamente un ruolo molto ampio ed articolato. Il chiropratico rivolge un profondo interesse ai riflessi primitivi. Sa quanto questi siano importanti per lo sviluppo di una corretta postura della colonna vertebrale e delle capacità motorie e di coordinamento di un individuo. Ciò significa che riesce ad individuare subito,  sin dalla nascita, le possibili anomalie nello sviluppo del bambino e delle sue fasi di crescita e questo sia in relazione alla manifestazione corretta di questi riflessi e sia  man mano alla formazione dei successivi riflessi posturali. Interviene subito nel correggere disturbi della colonna vertebrale e della postura in genere. Il Chiropratico ha, infatti, una preparazione specifica a valutare le possibili conformazioni spinali  rispetto al termine giusto di riferimento e lo fa non solo dal punto di vista segmentale, ma è in grado di cercare la causa nella disfunzione della colonna  anche quando si trova in presenza di altri deficit posturali o di altra natura.

 

Le Fasi della Crescita , ovvero le Fasi di Sviluppo infantile  ed i primi movimenti volontari.

Le fasi della crescita mostrano nel tempo il corretto svolgersi dello sviluppo dei futuri riflessi posturali. Una qualsiasi anomalia di queste fasi evidenzia un possibile futuro problema.
Diamo di seguito un elenco approssimativo dei passi di sviluppo.

 

1 MESE

 

Quando un bambino in posizione eretta tocca con i piedi una superficie piana, e sente la pressione del piano sotto suoi piedi risponderà con i movimenti simili ad una camminata.
Quando un bambino è disposto orizzontalmente in acqua con la testa verso l’alto o sulla superficie, risponde muovendo le braccia e le gambe ritmicamente in un movimento che imita il nuoto.

Sposta la testa da un lato all’altro mentre è disteso a pancia sotto.

Si porta le mani agli occhi e alla bocca.

Stringe la mani a pugno.
La testa cade all’indietro, se non è sorretta.

Si guarda attorno vagando con gli occhi nell’ambiente.

2 MESI

Riflesso Labirintico di raddrizzamento: Se un bambino è tenuto in posizione verticale e poi inclinato in una direzione, il bambino risponde muovendo la testa nella direzione opposta del corpo nel tentativo di mantenere una postura eretta del testa.

Si gira di lato e sulla schiena.

3 MESI

Riflesso di presa plantare : Flette le dita dei piedi se sollecitate come se cercasse di afferrare qualcosa.
Quando si trova disteso sulla pancia alzerà la testa e il torace.

Si regge il petto con il braccio quando è a pancia sotto.

Allunga le gambe e scalcia quando sta sdraiato sulla pancia o sulla schiena

Apre e chiude le mani.

Porta la mano alla bocca.

Segue con gli occhi il movimento delle mani in modo coordinato e gioca con oggetti penzolanti.

Sorride  al suono di voci che conosce.

Inizia a balbettare e imitare i suoni

Si diverte a giocare con altre persone

 

4 MESI

Alza la testa  quando è sdraiato sulla schiena.

Cerca con entrambe le braccia di portare  un oggetto al corpo.

E’ capace di afferrare oggetti con l’intera mano.

 

5 MESI

Inizia a sedersi da solo

Raggiunge l’oggetto che attira la sua attenzione per afferrarlo con la mano.

 

6 MESI

Fa  resistenza con il corpo


7 MESI

Si gira in entrambe le direzioni (davanti a dietro / dietro in avanti)

Trasferisce gli oggetti da una mano all’altra.

Sviluppa  la visione dei colori

Risponde al nome

Distingue le emozioni dal tono di voce

Inizia ad utilizzare la voce per esprimere emozioni come gioia o dolore.

 

 

8 MESI

Mantiene la posizione seduta

Afferra e tiene 2 oggetti, uno in ogni mano.

9 MESI

Cammina se sorretto anche se è preferibile lasciarli gattonare fino a quando sono pronti
11 MESI e 12 MESI.

Si alza da solo.
Inizia a camminare.
Mette gli oggetti dentro e fuori di un contenitore.

Risponde ad una semplice richiesta verbale.

Cerca di imitare le parole.

Trova con facilità  gli oggetti nascosti .

Se si nomina qualcosa la individua e la guarda.

Si diverte con le persone imitandole nel gioco, imparando a riconoscere ed esprimere emozioni.

Mostra  preferenze specifiche per certe persone e giocattoli.

Comincia a partecipare in alcune azioni che lo riguardano, come aiutare mentre viene vestito o nutrito.

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